La caduta dei capelli negli uomini è un cambiamento che spesso arriva in modo graduale: prima qualche diradamento sulle tempie, poi ciocche che sembrano meno piene del solito, infine lo specchio che restituisce un’immagine diversa. È proprio in quel momento che nascono i dubbi: è un ricambio normale o sta iniziando un’inevitabile calvizie? Nonostante ci si chieda spesso a che età cadono i capelli nell’uomo, è necessario precisare che non esiste un tempo uguale per tutti e, soprattutto, nemmeno un’unica causa. In alcuni periodi la perdita è fisiologica, in altri segnala che i capelli si stanno assottigliando e hanno bisogno di più attenzione. Riconoscere i primi segnali, osservare l’evoluzione nel tempo e costruire una haircare routine di cura adeguata con i giusti prodotti per capelli può fare la differenza. Ecco quali sono le cause, i sintomi principali e i potenziali rimedi ai capelli che cadono nell’uomo.

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A che età iniziano a cadere i capelli negli uomini

La caduta dei capelli dipende da una combinazione di fattori genetici, ormonali e ambientali e può quindi iniziare in momenti diversi della vita, ma nella maggior parte dei casi si colloca in tre grandi fasce di età.

  • Tra i 18 e i 25 anni possono comparire i primissimi segnali: leggere stempiature, attaccatura che cambia forma, capelli che ricrescono più sottili rispetto al passato. In questa fase spesso il fenomeno è legato a una forte predisposizione familiare e alla sensibilità dei bulbi piliferi agli ormoni androgeni.
  • Tra i 25 e i 35 anni la caduta diventa più evidente per molti uomini. È la fascia più comune di esordio del diradamento maschile: l’attaccatura arretra, il vertice appare meno coperto, il volume generale diminuisce. In questa fase incidono molto anche fattori di stile di vita come stress cronico, mancanza di sonno e abitudini alimentari poco equilibrate.
  • Dopo i 40–45 anni la perdita di densità è spesso più graduale ma progressiva. I capelli possono diventare più fini, meno numerosi e più fragili soprattutto nella zona superiore della testa, mentre i lati tendono a mantenere maggiore copertura. Qui entrano in gioco anche il fisiologico invecchiamento cutaneo e la riduzione della qualità dei fusti.

Quello che fa davvero la differenza, però, non è stabilire a che età si perdono i capelli nell’uomo, ma il meccanismo con cui evolve la perdita. Se i bulbi piliferi sono geneticamente più sensibili agli ormoni androgeni, il fusto del capello tende a miniaturizzarsi: cresce più sottile, più corto e più fragile, fino a lasciare aree sempre meno coperte. Quando a questa predisposizione si sommano stress prolungato, sonno irregolare, carenze nutrizionali o abitudini di styling aggressive, il processo può accelerare.

Osservare nel tempo l’ampiezza delle stempiature, la densità al vertice e lo spessore dei capelli ricresciuti è spesso più indicativo del numero di capelli persi. Se il cambiamento è graduale ma costante e riguarda soprattutto lo spessore e non solo la quantità, è probabile che ci si trovi nelle fasi iniziali del diradamento cronico e valga la pena intervenire precocemente con una routine di cura adeguata o con il supporto di uno specialista.

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È normale perdere capelli ogni giorno?

Contrariamente a quanto si possa pensare, la perdita di capelli quotidiana è del tutto normale in tutte le persone, di ogni età e genere. Il capello non è un elemento fisso del corpo, ma vive, cresce e cade secondo un ciclo continuo. Ogni follicolo alterna fasi di crescita, di pausa e di caduta, e questo fa sì che sulla spazzola o sul piatto doccia compaiano regolarmente capelli che si staccano dalla testa.

In media la perdita fisiologica quotidiana si aggira intorno a qualche decina di capelli al giorno. Il numero può oscillare in base al periodo dell’anno, allo stress, alle abitudini alimentari o a momenti particolari della vita. Nei cambi di stagione, dopo una malattia, dopo una dieta drastica o in periodi di forte tensione emotiva, è frequente notare una caduta più abbondante per alcune settimane.

Quello che conta davvero non è tanto quanti capelli cadono al giorno nell’uomo, ma ciò che accade dopo:

  • se ricrescono con lo stesso spessore
  • se la densità generale resta invariata
  • se il fenomeno si risolve spontaneamente

La situazione merita maggiore attenzione quando:

  • la perdita si protrae per diversi mesi consecutivi
  • il volume dei capelli appare visibilmente ridotto
  • la cute diventa più evidente in zone specifiche come tempie e vertice
  • i capelli nuovi ricrescono sottili, fragili e poco pigmentati

In questi casi non si parla più solo di ricambio fisiologico, ma di un possibile inizio di diradamento vero e proprio.

Osservare con attenzione lo spessore della ricrescita è spesso più indicativo del numero di capelli trovati sulla spazzola. Se nel tempo i capelli diventano progressivamente più fini e meno elastici, è possibile che sia in corso un processo di miniaturizzazione del fusto: si tratta di un meccanismo tipico delle prime fasi della calvizie maschile. In questa situazione più che stabilire quanti capelli si perdono al giorno nell’uomo è necessario intervenire sulla routine di cura della cute e dei capelli, ed eventualmente chiedere una valutazione specialistica che può aiutare a rallentare l’evoluzione del diradamento.

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Perché i capelli cadono negli uomini: le cause più comuni

La caduta dei capelli maschile è quasi sempre il risultato di più fattori che agiscono nello stesso periodo. Perché cadono i capelli nell’uomo? Le cause principali includono:

  • Predisposizione genetica, che rende alcuni follicoli più sensibili e li porta nel tempo a produrre capelli sempre più sottili
  • Influenze ormonali, in particolare la sensibilità individuale al DHT, che accorcia la fase di crescita e favorisce il diradamento su tempie e vertice
  • Stress prolungato, capace di alterare il ciclo del capello e far cadere in poche settimane una quantità maggiore del normale
  • Carenze nutrizionali o diete drastiche, che riducono energia e qualità del fusto con capelli più fragili e opachi
  • Abitudini quotidiane sfavorevoli, come fumo, poco sonno, forte stress, uso eccessivo di piastra o phon molto caldi
  • Routine di cura inadeguata, con lavaggi aggressivi, prodotti non adatti al proprio cuoio capelluto o acconciature che esercitano trazione costante
  • Eventi acuti o temporanei, come malattie febbrili, interventi chirurgici, dimagrimenti rapidi o periodi emotivamente impegnativi, che possono causare una caduta intensa ma reversibile

Comprendere quale di queste cause prevale nel proprio caso permette di orientarsi meglio: a volte basta correggere abitudini e routine di cura, altre volte è utile affiancare trattamenti mirati per cute e capelli o richiedere una valutazione specialistica per inquadrare correttamente il tipo di caduta.

I primi segnali dell’inizio della calvizie maschile

La calvizie maschile raramente esordisce in modo improvviso: nella maggior parte dei casi procede per piccole modifiche progressive, che spesso all’inizio passano inosservate. Imparare a riconoscerle consente di intervenire in fase precoce, quando i trattamenti e le correzioni di routine possono essere più efficaci.

I segnali più frequenti dell’inizio della calvizie nell’uomo sono:

  • Stempiature che avanzano gradualmente, con l’attaccatura che cambia forma rispetto al passato
  • Diradamento nella zona del vertice, che inizialmente si nota solo in foto o sotto luce diretta
  • Assottigliamento dei capelli nella regione frontale, più difficili da pettinare e meno “compatti”
  • Sensazione di chioma meno corposa al tatto, soprattutto quando si realizza una coda o si passa la mano tra i capelli
  • Aumento dei capelli sul cuscino, nella doccia o sulla spazzola per diversi mesi consecutivi
  • Cute più visibile sotto luci forti (bagno, camerini, luce solare diretta), anche con capelli asciutti
  • Linea di demarcazione più netta tra lati e parte superiore, con i lati che appaiono più pieni rispetto al centro

Bisogna prestare particolare attenzione alla qualità della ricrescita dei capelli. Se i nuovi capelli appaiono più sottili, più chiari e meno robusti significa che potrebbe essere in corso la cosiddetta miniaturizzazione del fusto, uno dei meccanismi tipici della calvizie maschile.

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Le principali forme di calvizie nell’uomo

Quando si parla di calvizie maschile è importante ricordare che non esiste un solo tipo di caduta dei capelli. Le manifestazioni possono essere diverse per distribuzione, velocità di progressione e possibilità di recupero. I principali tipi di calvizie nell’uomo sono:

  • Alopecia androgenetica

È la forma più diffusa. Colpisce soprattutto tempie e vertice, con progressione lenta ma continua. L’attaccatura arretra, compaiono stempiature e, nel tempo, si può formare un’area più diradata sulla sommità della testa. È legata a predisposizione genetica e sensibilità ormonale e si caratterizza per la miniaturizzazione del capello: ricresce sempre più sottile e corto.

  • Diradamento diffuso

In questo caso non c’è una zona isolata, ma una perdita generale di densità su tutta la testa. I capelli appaiono meno numerosi e meno corposi, la coda o l’acconciatura risultano “più sottili” rispetto al passato. Può essere associato a stress prolungato, carenze nutrizionali, diete drastiche o condizioni che alterano il ciclo di crescita del capello. Spesso è reversibile se si agisce sulla causa.

  • Alopecia areata

Si manifesta con chiazze tondeggianti prive di capelli, che possono comparire in modo improvviso. Le zone interessate sono ben delimitate e lisce al tatto. L’andamento è variabile: in alcuni casi i capelli ricrescono spontaneamente, in altri le chiazze possono estendersi. È una condizione che richiede valutazione specialistica.

Capire a quale tipologia appartiene il proprio caso è essenziale per scegliere come intervenire. In alcune situazioni possono bastare correttivi nello stile di vita e l’utilizzo di rimedi contro la calvizie nell’uomo specifici, come:

  • Shampoo coadiuvanti anticaduta
  • Fiale o lozioni rinforzanti
  • Trattamenti capelli densificanti o ispessenti

Nei casi più marcati, o quando la caduta progredisce rapidamente, una visita specialistica permette di definire meglio il tipo di calvizie e integrare ai cosmetici le strategie più adatte alla propria situazione.

Cosa fare ai primi segni di diradamento

Quando i primi segni di diradamento diventano visibili, il fattore decisivo è la continuità degli interventi, più ancora del singolo prodotto utilizzato. Agire precocemente permette spesso di rallentare il processo e migliorare l’aspetto di densità e copertura. Ecco le azioni più utili:

  • Scegliere detergenti mirati: shampoo e balsamo delicati, formulati per capelli fragili o tendenti alla caduta, che rispettano il cuoio capelluto e non lo impoveriscono eccessivamente
  • Inserire nella haircare routine trattamenti anticaduta per capelli: maschere per capelli, sieri per capelli o fiale che lavorano su lunghezze e cute migliorando resistenza e spessore percepito del capello
  • Limitare il calore diretto: phon molto caldi, piastre e arricciacapelli indeboliscono il fusto e favoriscono la rottura; meglio temperature moderate e protezioni termiche dedicate
  • Curare la cute tanto quanto i capelli: massaggi delicati e regolari aiutano il microcircolo, favorendo un ambiente più favorevole alla ricrescita
  • Rivedere le abitudini di styling: fissanti e modellanti molto occlusivi come gel e cera per capelli dalla texture corposa, cappelli troppo stretti e acconciature che tirano i capelli possono peggiorare il diradamento
  • Lavorare sui fattori di stile di vita: sonno adeguato, gestione dello stress, alimentazione equilibrata e buon apporto proteico sostengono il ciclo di crescita del capello
  • Proteggere i capelli da sole e smog: filtri UV e protezioni solari per capelli riducono l’azione ossidativa che indebolisce il fusto
  • Osservare la situazione nel tempo: foto a distanza di mesi aiutano a capire se il diradamento è stabile, in miglioramento o in progressione

In presenza di dubbi, prurito persistente, caduta improvvisa o diradamento rapido, un confronto con uno specialista o tricologo è la scelta migliore per inquadrare la situazione in modo corretto. Nel quotidiano, una routine di haircare costante e personalizzata è l’alleata principale: non risolve tutto in pochi giorni, ma nel tempo può sostenere la qualità del capello e l’aspetto di densità complessiva.

Rimedi e trattamenti utili contro la calvizie maschile

Quando si parla di calvizie nell’uomo e rimedi è essenziale chiarire un punto: nessun trattamento cosmetico “ricrea” ciò che il follicolo ha definitivamente perso, ma molti prodotti possono migliorare visibilmente densità, corposità e qualità del capello, rallentando la progressione del diradamento e rendendo la chioma più strutturata.

I trattamenti disponibili oggi si collocano in diverse categorie:

  • Lozioni e tonici leave-in: si applicano direttamente sulla cute e lavorano sull’ancoraggio del capello al follicolo e sull’equilibrio del cuoio capelluto
  • Fiale o trattamenti specifici per capelli intensivi a cicli: programmi di alcune settimane utili nelle fasi in cui la caduta appare più evidente
  • Shampoo coadiuvanti specifici: non agiscono solo sulla detersione, ma preparano la cute ai trattamenti successivi e riducono la sensazione di fragilità
  • Prodotti per capelli anticaduta ispessenti o densificanti: aumentano lo spessore percepito del fusto e migliorano l’effetto visivo di copertura, utili soprattutto nei diradamenti iniziali
  • Peeling o esfolianti per la cute: aiutano a liberare il follicolo da sebo e residui, creando un ambiente più favorevole alla ricrescita
  • Integrazione cosmetica mirata (lozioni lenitive o normalizzanti): indicata quando la cute è sensibile, secca o nel caso di capelli grassi che ostacolano l’aderenza dei trattamenti

Un aspetto spesso sottovalutato è il fattore tempo: i capelli hanno cicli lunghi, quindi i risultati non vanno valutati dopo pochi giorni ma nell’arco di settimane o mesi. La continuità è più importante della potenza percepita del singolo prodotto.

Un altro criterio chiave è la personalizzazione: non tutti i diradamenti sono uguali. Ad esempio:

  • Capelli sottili ma presenti rispondono bene ai densificanti
  • Un diradamento diffuso trae beneficio dai trattamenti a ciclo
  • Cute grassa o sensibile richiede prima un riequilibrio, poi un rinforzo
  • Perdite di capelli after-summer o durante il cambio stagione possono richiedere programmi urto

Infine, è utile distinguere tra trattamenti cosmetici e percorsi specialistici: i prodotti per capelli uomo migliorano qualità, volume e resistenza del capello nel quotidiano; i secondi entrano in gioco quando il diradamento è marcato o rapidamente progressivo.

Caduta capelli uomo: quando intervenire fa davvero la differenza

Risulta, dunque, abbastanza complicato rispondere con assoluta certezza alla domanda su a che età iniziano a cadere i capelli negli uomini perché l’età conta meno della capacità di cogliere i segnali giusti. Piccoli aumenti della caduta quotidiana o cambi di stagione possono rientrare nella normalità; diverso è il caso di stempiature che avanzano, capelli sempre più sottili o una densità che diminuisce mese dopo mese. In queste situazioni non conviene aspettare: la tempestività è uno dei fattori che può fare davvero la differenza.

Agire presto significa costruire una routine mirata, scegliere trattamenti adeguati al proprio tipo di cute e di diradamento e, se necessario, rivolgersi a uno specialista per un inquadramento preciso. L’obiettivo non è inseguire soluzioni miracolistiche, ma preservare qualità, forza e aspetto dei capelli nel tempo.

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FAQ- Domande Frequenti su Caduta dei capelli nell’uomo

Perché mi cadono i capelli e come faccio a capire se è una caduta normale o un inizio di calvizie?

Una perdita quotidiana moderata rientra nel normale ciclo di ricambio del capello. Se però compaiono stempiature, diradamento al vertice, capelli che ricrescono più sottili o una diminuzione progressiva della densità, può trattarsi di un inizio di calvizie maschile. In questi casi è utile intervenire precocemente con routine mirate o valutazione specialistica.

A che età comincia la caduta dei capelli nell’uomo?

La caduta può iniziare in età diverse: alcuni notano i primi segnali tra i 18 e i 25 anni, altri tra i 25 e i 35 anni, mentre dopo i 40 anni il diradamento tende a essere più graduale. Più dell’età conta l’evoluzione nel tempo: spessore che diminuisce e stempiature che progrediscono sono segnali da osservare con attenzione.

Quanti capelli è normale perdere al giorno?

Perdere ogni giorno un certo numero di capelli è fisiologico perché fa parte del ciclo naturale di crescita e caduta. La quantità può aumentare nei cambi di stagione, dopo periodi di stress o malattie. Preoccupa soprattutto una perdita che dura mesi e si accompagna a capelli nuovi molto più sottili.

Come faccio a riconoscere i primi segnali di diradamento maschile?

Segnali precoci sono stempiature che avanzano, diradamento sulla sommità della testa, cute più visibile alla luce e capelli più sottili nella zona frontale. Anche la sensazione di chioma meno corposa o più difficile da pettinare può indicare un assottigliamento progressivo.

Quali sono le cause più comuni della caduta capelli uomo?

Le cause principali includono predisposizione genetica, fattori ormonali, stress prolungato, carenze nutrizionali e abitudini di vita poco favorevoli. Incidono anche routine di cura scorrette, uso eccessivo di calore o prodotti aggressivi e eventi acuti come malattie o interventi.

Come distinguere caduta temporanea e calvizie androgenetica?

La caduta temporanea è spesso diffusa e legata a eventi stressanti o cambiamenti fisiologici, con possibilità di recupero completo. La calvizie androgenetica tende invece a progredire su tempie e vertice con capelli che ricrescono più sottili e corti nel tempo. La miniaturizzazione del fusto è un segno tipico di questa forma.

Cosa posso fare ai primi segni di capelli che si assottigliano?

È utile impostare una routine costante con shampoo delicati, trattamenti anticaduta e attenzione alla cute. Ridurre l’uso di calore diretto, curare il sonno e l’alimentazione e massaggiare delicatamente il cuoio capelluto può aiutare. In caso di peggioramento rapido è consigliato un consulto specialistico.

Quali trattamenti possono aiutare contro il diradamento dei capelli nell’uomo?

Sono utilizzati lozioni leave-in, fiale a cicli, shampoo coadiuvanti e prodotti densificanti che migliorano corpo e spessore percepito del capello. Peeling ed esfolianti per la cute possono favorire un ambiente migliore per la ricrescita. I risultati si valutano con costanza nel tempo.

Quando è il caso di andare dal tricologo per la caduta dei capelli?

È opportuno rivolgersi a uno specialista quando la caduta è improvvisa, persistente per mesi, associata a prurito o si osservano chiazze prive di capelli. Anche un diradamento rapido o una ricrescita sempre più sottile richiedono una valutazione mirata.